Giacomo Nilandi Sindaco

Transizione ecologica, rigenerazione urbana e tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico

il nostro territorio non più come risorsa da sfruttare, ma come bene comune da tutelare.

TERRA

1. Consumo di suolo zero
Negli ultimi anni il nostro territorio è stato protagonista di un processo di cementificazione senza eguali in Europa, sulla spinta della crescita economica, della rendita e degli interessi immobiliari. Le conseguenze sono gravissime: deturpamento del paesaggio, aumento delle temperature, aumento del rischio idrogeologico, diminuzione delle terre coltivabili. Una piaga alla quale in questi anni hanno contribuito i vari piani casa della Regione Veneto, dando permessi e concessioni in deroga ai vincoli comunali. Dal canto nostro una volta eletti vogliamo rivedere completamente il piano regolatore comunale, per diminuire in maniera drastica le previsioni insediative e le varie cubature in deroga, parametrandole ai reali fabbisogni del territorio.

2. Stop a nuovi centri commerciali o logistici e supermercati
Un forte ridimensionamento che riguarderà non solo il mercato immobiliare privato, ma anche gli insediamenti commerciali e logistici frutto degli investimenti della grande distribuzione organizzata e dei grandi colossi mondiali della logistica. Se si presenteranno davanti la nostra porta la troveranno sempre chiusa. Predisporremo una Variante al PAT e al Piano del Commercio per impedire nuove strutture di vendita medio-grandi e nuovi poli logistici.

3. Salvaguardia dei prati stabili
I prati stabili presentano una varietà di specie molto più elevata rispetto ai prati avvicendati sui quali in genere crescono erba medica, trifoglio e graminacee seminate. In alcune regioni italiane (ad esempio in Friuli-Venezia Giulia) i prati stabili sono diventati oggetto di tutela normativa, allo scopo di proteggerne la biodiversità floristica e faunistica. Vogliamo a nostra volta perseguire questa buona pratica, costruendo meccanismi di facilitazione dei privati che scelgano di preservare in questi rivestono.

ARIA

1. Boschi urbani
Il compito di smaltire grandi quantità di biossido di carbonio è assolto naturalmente dalla fotosintesi clorofilliana, proprio per questo piantare e preservare foreste da deforestazioni e incendi è uno dei metodi più semplici ed economici per contrastare i cambiamenti climatici. Basti pensare che un albero assorbe ogni anno in media circa 10kg di CO2. Proprio per questo durante l’ultima Giunta di centrosinistra abbiamo dato vita al Bosco di via Selve, con la messa a dimora di 350 piante di specie diverse. intendiamo proseguire e implementare la creazione di nuovi boschi urbani, veri e propri “pozzi di assorbimento di carbonio”.

2. Passante e corridoi verdi
La Mogliano di domani sarà riprogrammata nel rispetto di tre assi ambientali-corridoi ecologici – che possono essere identificati con li corso dei fiumi Dese e Zero e, sull’asse nord-sud, lungo i margini del Terraglio, operando per l’avvio di progetti di ampio respiro temporale e strategico che possano sfociare quantomeno nella continuità ambientale degli argini fluviali e nel ricongiungimento del Bosco di Mestre con l’area delle Cave Cenacchi (cave di Marocco) e da queste verso nord fino a connettersi in futuro con il Parco del Sile.

3. Bonus caldaia amica
Vogliamo creare un fondo con l’obiettivo di sostenere le famiglie che decidono di sostituire impianti termici con nuovi impianti a elevata efficienza energetica e a ridotte emissioni in atmosfera. Il contributo riguarderà i cittadini di abitazioni singole o condominiali che sostituiscono una caldaia installata da almeno dieci anni con una caldaia a condensazione a gas, o con “sistema ibrido” (caldaia a condensazione a gas + pompa di calore ad alta efficienza) o con pompa di calore ad alta efficienza, a servizio dell’impianto termico autonomo o condominiale centralizzato, per il riscaldamento e per l’eventuale produzione di acqua calda sanitaria. L’erogazione del contributo sarà accompagnata da un servizio di consulenza globale, garantito dallo sportello energia.

ACQUA

1. Contratti di fiume
Il Contratto di Fiume è un accordo tra soggetti che hanno responsabilità nella gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente. Si tratta di uno “strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”. Il Contratto di Fiume contribuisce a raggiungere gli obiettivi delle Direttive Europee sulle Acque (2000/60/CE) e sulle Alluvioni (2007/60/CE) supportando e promuovendo politiche e iniziative volte a consolidare comunità fluviali resilienti, riparando e mitigando, almeno in parte, le pressioni dovute a decenni di urbanizzazione sregolata.

2. Difesa idraulica del territorio
L’Amministrazione Comunale promuove, tramite appositi sportelli formativi, informativi e di assistenza, le buone pratiche di utilizzo dell’acqua, per un minor spreco e per minore inquinamento, in ambito domestico, agricolo, industriale. In particolare, l’A.C. attiva un grande progetto di modernizzazione dei sistemi di distribuzione dell’acqua potabile, laddove siano imputati di una significativa percentuale di perdite nel terreno.

In sinergia con i Consorzi di bonifica e altri Enti preposti, si attiva un piano operativo di manutenzione straordinaria della rete idraulica delle acque meteoriche. Vengono incentivati e realizzati bacini di raccolta di acque piovane e la diffusione di zone umide anche con lo scopo di depurare in modo naturale le acque. Vengono incentivate produzioni agricole con basso bisogno d’acqua e in ambito industriale si incentiva il riciclo dell’acqua non potabile. · Importante riutilizzare le acque depurate a valle dei depuratori: tutti noi nella bolletta paghiamo una quota per la depurazione delle acque domestiche che arrivano ai depuratori. Dopo il trattamento, in generale le acque vengono rilasciate e vanno al mare.

Data la sempre più evidente carenza di acqua, si incentiva la possibilità di recuperare le acque depurate, per scopi agricoli e industriali.

3. Monitoraggio periodico inquinamento falde
In seguito agli episodi di inquinamento delle falde verificatesi nei comuni limitrofi e anche a Mogliano nell’area di via Rosmini, vogliamo estendere le linee guida approvate di recente per il monitoraggio delle falde nelle altre aree inquinate del territorio. Prevedendo poi, una volta individuati altri siti inquinati, un intervento tempestivo per risolverli.

4. Numero verde pronto intervento
Verrà istituito un numero verde comunale, con funzione informativa ai cittadini rispetto ai servizi dell’ente, ma anche di segnalazione di comportamenti ambientalmente dannosi quali sversamenti o abbandono di rifiuti.

5. Aggiornamento piano protezione civile
Dati gli eventi climatici estremi sempre più frequenti negli ultimi anni, è nostra intenzione procedere subito con l’aggiornamento del piano della protezione civile, per mitigare i disastri adattando tutte le procedure previste ai dati attualmente in nostro possesso.

Nuove energie per una transizione ecologica necessaria e socialmente sostenibile.

1. COMUNITÀ ENERGETICHE
Le comunità energetiche sono gruppi di soggetti (enti pubblici, imprese e privati cittadini), che si organizzano per produrre e condividere localmente l’energia prodotta da fonti rinnovabili. I progetti concepiti e realizzati da comunità energetiche con solide strutture di governance democratica non si limitano a ridurre le emissioni di CO2, ma contribuiscono anche a migliorare l’efficienza energetica e ridurre la povertà energetica, tramite tariffe più economiche o programmi dedicati per coinvolgere e sostenere attivamente i consumatori vulnerabili. Vogliamo che il nostro comune sia garante e promotore della creazione e la messa in rete di più comunità energetiche nella nostra città. Come anticipato nella mozione che abbiamo già presentato in Consiglio Comunale, proponiamo che le Comunità Energetiche siano gestite dal basso per evitare eventuali speculazioni del mercato.

2. SPORTELLO ENERGETICO
Apriremo e pubblicizzeremo uno sportello energetico gratuito dedicato a cittadini e imprese del territorio, dove attraverso personale qualificato, offriremo un servizio informativo e di consulenza tecnica per promuovere la riduzione dei consumi energetici, gli interventi di riqualificazione energetica, l’accesso alle forme di incentivazione fiscale e gli aspetti edilizio-urbanistici da considerare.

3. SI A NUOVI IMPIANTI FOTOVOLTAICI MA NELLE AREE IDONEE
In questi anni abbiamo fatto fronte comune insieme all’attuale Amministrazione per fermare l’installazione del maxi-impianto fotovoltaico a cavallo di via Cavalleggeri, sostenendo che prima di consumare altro suolo agricolo, si sarebbero dovute utilizzare le tante aree del nostro territorio già compromesse dalla cementificazione: per esempio, sfruttando i tetti dei capannoni o delle case, oppure ombreggiando i parcheggi con delle pensiline solari. Nel momento in cui tutti i terreni già urbanizzati e tutti i tetti dovessero esaurirsi andremo a valutare la soluzione dell’Agri voltaico e ulteriori migliorie delle dotazioni tecnologiche a disposizione in quel momento. Una posizione che intendiamo continuare a portare avanti, rafforzando con l’approvazione di una mappatura delle aree idonee a questo tipo di interventi presenti sul territorio.

Obiettivo rifiuti zero per costruire una vera economia circolare.

1. CI OPPORREMO CON FORZA A QUALSIASI NUOVO IMPIANTO DI INCENERIMENTO DEI FANGHI INDUSTRIALI E CIVILI ANCHE ALL’AMPLIAMENTO IN CORSO DELL’INCENERITORE DI FUSINA
La contaminazione da PFAS è un fenomeno gravissimo a livello mondiale ed in particolare nella nostra Regione, dove causa serie preoccupazioni per la salute umana, poiché numerosi studi hanno dimostrato effetti tossici anche gravi. I PFAS sono presenti anche negli scarichi civili oltre che in quelli industriali. L’incenerimento di fanghi, provenienti da impianti di depurazione di acque reflue da scarichi civili, è una pratica che porta all’emissione di aria contaminata da inquinanti come i PFAS.
Ci opporremo con forza a qualsiasi nuovo impianto di incenerimento di fanghi civili ed industriali, promuoveremo iniziative volte alla ricerca di sistemi alternativi all’incenerimento dei fanghi.

2. RACCOLTA DIFFERENZIATA SPINTA E TARIFFAZIONE PUNTUALE
A Mogliano attualmente la nostra bolletta dei rifiuti viene calcolata sulla dimensione della nostra casa e sul numero di persone che compongono il nostro nucleo abitativo. Non esiste alcun meccanismo di premialità per la qualità e la quantità di raccolta differenziata che ciascuno di noi fa. Proprio per questo proponiamo il passaggio alla tariffa puntuale, basata essenzialmente sulla quantità di rifiuto secco che ciascun nucleo realmente produce: più differenziata fai, meno spenderai nella tua bolletta. Un’operazione vincente per le tasche dei cittadini e della società che gestisce la raccolta, che potrà rivendere sul mercato più materiale riciclato e generare più utili da riversare nella qualità del servizio che viene erogato. Senza contare che con la diminuzione del rifiuto secco, andrà parallelamente a scendere anche l’esigenza di bruciarlo e di conseguenza l’emissione di sostanze inquinanti nell’aria che respiriamo.

3. VALUTARE COSTI E BENEFICI DI UN EVENTUALE PASSAGGIO A CONTARINA
Il nostro comune per la raccolta dei rifiuti si affida a Veritas insieme ai comuni della città metropolitana di Venezia. Negli ultimi anni a fronte di un aumento delle tariffe per i cittadini, non è stato previsto alcun nuovo investimento sul nostro territorio, stralciando anche opere già previste come il centro del riuso e del riciclo. Si è deciso di puntare tutto sulle nuove linee dell’inceneritore, invece di investire sull’implementazione della raccolta differenziata, con il risultato che i livelli di quest’ultima sono pressoché inalterati da 15 anni nella nostra città. Per questo, nel momento in cui Veritas non dovesse garantire strumenti e risorse per migliorare il servizio, valuteremo costi e benefici di un eventuale passaggio a Contarina. Si tratta della società che serve buona parte della Provincia di Treviso, il cui modello di rifiuti viene studiato in tutta Europa. Contarina nel 2022 ha raggiunto risultati di eccellenza a livello internazionale: la raccolta differenziata ha sfiorato il 90% e la produzione di rifiuto indifferenziato si è ulteriormente ridotta, fermandosi a soli 40 kg annui per abitante. Nei comuni delle dimensioni analoghe al nostro, vi è un alto grado di soddisfazione da parte dei residenti.

Infrastrutture e servizi per sostenere il cambiamento delle nostre abitudini nella mobilità quotidiana.

L’assunto da cui vogliamo partire è che il modello secondo cui ciascuno di noi per muoversi debba utilizzare il proprio mezzo privato non è più sostenibile: più macchine significano, più traffico, più strade, più parcheggi, più inquinamento sonoro e atmosferico, più emissioni di gas serra. Tutti elementi che in una delle aree più inquinate d’Europa non ci possiamo più permettere. Ciascuno di noi sarà chiamato a modificare in meglio le proprie abitudini, mentre il compito di chi amministra sarà quello di garantire servizi e infrastrutture che rendano questo passaggio comodo, conveniente e sostenibile per tutti i cittadini.

1. NUOVE LINEE AUTOBUS URBANE
Attualmente Mogliano è servita da due società di trasporto pubblico locale, che garantiscono il trasporto verso Mestre o verso Treviso, ma coprono poco o nulla le esigenze quotidiane della mobilità interna. Seguendo l’esempio di altri comuni vogliamo introdurre nuovi autobus che vadano ad integrare le corse delle linee esistenti e a crearne di nuove, che consentano a chi dalle frazioni e dalle periferie voglia venire in centro di non dover per forza muovere l’auto per farlo.

2. SCONTI SU ABBONAMENTI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Compatibilmente con le risorse in bilancio, stipuleremo convenzioni e accordi con le aziende del trasporto pubblico locale per garantire importanti sconti sugli abbonamenti, utili a incentivare l’utilizzo di treni o autobus per gli spostamenti quotidiani a scuola o a lavoro.

3. METROPOLITANA DI SUPERFICIE
Vogliamo rilanciare con forza in tutti i tavoli sovracomunali il progetto della metropolitana di superficie che colleghi le stazioni di Padova, Treviso e Venezia, per spostare il trasporto privato dalla strada alla rotaia e far fare un definitivo salto di qualità al nostro territorio in termini di mobilità regionale.

4. PIANO MANUTENZIONE MARCIAPIEDI
Molti marciapiedi del nostro comune sono dissestati e da manutenere, intralciando il passaggio dei pedoni e in alcuni casi causando infortuni o pesanti disagi alle persone disabili che non sono in grado di camminare autonomamente. Per questo vogliamo dare vita ad un piano pluriennale, che destini ogni anno una quota importante di risorse a questi interventi, in base al carattere di urgenza di ciascuno.

5. RETE PISTE CICLABILI
Le piste ciclabili di una città svolgono un ruolo nella viabilità globale, nella sicurezza ecc. se sono fra loro interamente collegate in rete, in continuità fra di loro e su ogni singolo percorso. Negli anni a Mogliano sono stati costruiti vari tratti di piste ciclabili, ma molto spesso senza un disegno complessivo che le unisse a creare un vero sistema di mobilità alternativa e sicura. Per questo, vorremmo investire nel completamento della rete urbana esistente, realizzando al contempo nuove piste ciclabili dove mancano, per creare una viabilità ciclopolitana continua e in sicurezza, servita da stazioni di bike sharing su tutto il territorio.

6. PARCHEGGIO CUSTODITO BICICLETTE IN STAZIONE
Il furto delle bici in stazione e la mancanza di spazi adeguati a evitare il posteggio selvaggio, sono un problema conosciuto e sentito da tutti i pendolari e i residenti della zona. Proprio per questo vorremmo costruire un parcheggio pubblico custodito e coperto, dove possa trovar posto anche una ciclofficina e uno sportello informazioni per il cicloturismo.

7. GRANDE PARCHEGGIO SCAMBIATORE
Problematiche simili vi sono anche per chi in stazione vi si reca in auto per lavoro, dovendola poi lasciare parcheggiata per tutta la giornata. I parcheggi attualmente disponibili non sono sufficienti a servire il quarto scalo ferroviario del Veneto, con la conseguente sosta selvaggia nelle piccole vie limitrofe alla stazione ad est o a ovest. Un tema di forte disagio per residenti e pendolari, destinato ad aggravarsi con la pedonalizzazione del centro storico e l’aumento del carico insediativo dovuto alla costruzione di nuovi appartamenti per più nuclei, dove prima vi erano villette monofamiliari. Urge pertanto un accordo quadro con Ferrovie per garantire risorse e investimenti utili a disegnare un nuovo piano della sosta per l’area della stazione.

8. APP PER IL CAR POOLING
Vogliamo introdurre, di concerto con i comuni contermini, una app per il car pooling. Una soluzione alternativa ed ecologica per rendere semplice spostarsi in macchina con più persone e compiere lo stesso tragitto, ad esempio per recarsi al lavoro, a scuola, all’università.

9. COLONNINE ELETTRICHE
Vogliamo aumentare sensibilmente la presenza delle colonnine di ricarica per le auto elettriche nel nostro territorio.

Un nuovo equilibrio nella rigenerazione urbana tra interesse pubblico, salvaguardia del territorio e tutela dell’investimento privato.

1. CAVE DI MAROCCO
Le Cave di Marocco sono un’area del nostro comune dall’elevato potenziale naturalistico: quest’area vanta un’elevata ricchezza in specie tra uccelli, piante, pesci e invertebrati e quaranta di queste sono a rischio estinzione secondo l’Unione Europea. Infatti, le cave risultano essere un ecosistema prezioso per specie tipiche delle wetlands (zone umide), che con il consumo del suolo della Pianura Veneta possono contare su pochi luoghi nei quali poter vivere.
Dunque, nel contesto territoriale moglianese le Cave giocano un ruolo assai importante nella fornitura di servizi ecosistemici: gli ecosistemi attraverso una serie di processi fisici, chimici e biologici sono in grado di soddisfare i nostri bisogni fisiologici e di aumentare il nostro benessere fisico e spirituale. Maggiore è la biodiversità di un ecosistema, maggiore sarà il benessere che ci potrà fornire e nel nostro territorio le Cave giocano un ruolo fondamentale nel sequestro di carbonio, approvvigionamento di materie prime, nella difesa dal vento, impollinazione e mantenimento dei cicli vitali di piante e animali autoctoni. Inoltre, come area naturalistica ha il potenziale di essere usufruita dalla comunità moglianese come luogo di meditazione, riconnessione alla natura, al proprio passato e alle tradizioni.
Trascurare quest’area, quindi, non porterebbe solo a una mera perdita di specie ed ecosistemi, ma ad un’opportunità mancata per i cittadini e le cittadine. Anzi, con tempo saranno necessari interventi per il mantenimento delle Cave senili in quanto la loro naturale evoluzione porterebbe ad un interrimento degli stagni e alla conseguente scomparsa degli habitat e delle specie a rischio.
Anche nei comuni di Marcon, Martellago e Salzano sono presenti delle cave senili analoghe alle nostre: le amministrazioni comunali per tutelarle hanno deciso di conservarle attraverso la Direttiva Natura 2000 (92/43/CEE). Questa direttiva europea designa a Siti di Interesse Comunitario (SIC) tutta una serie di habitat naturali e seminaturali che soddisfano una serie di requisiti. Una volta riconosciute come SIC, le Cave e la loro biodiversità saranno tutelate e salvaguardate dalle attività umane potenzialmente impattanti.
Ciò non vuol dire che le attività umane all’interno o nei dintorni saranno rigidamente escluse, l’obiettivo della Direttiva sta nel favorire uno sviluppo che sia sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche economico: potranno essere autorizzati i nuovi piani e progetti che secondo la procedura di VIncA (Valutazione di Incidenza Ambientale) non impatteranno sul SIC.
Tutti i passaggi saranno valutati insieme al Comitato per la difesa delle Cave di Marocco.

2. ACCORDI PUBBLICO PRIVATI
Alcuni elementi del piano degli interventi proposto dalla Giunta uscente ci hanno visto concordi poiché hanno seguito gran parte delle indicazioni contenute nel PAT redatto durante l’amministrazione Arena: riduzione degli indici di edificabilità, inapplicabilità del Piano Casa su determinate aree, il declassamento di alcune zone C2, la tutela delle cave di Marocco, recupero. Questa impostazione è stata tuttavia alterata dagli accordi pubblico privato che sono stati poi successivamente approvati dalla Giunta Bortolato nel corso del suo mandato e che sono andati totalmente in deroga rispetto ai piani urbanistici appena adottati. Lo schema che si è replicato nei vari casi è sempre lo stesso: da un lato al privato vengono attribuiti nuovi metri cubi e quindi maggiori margini di profitto; dall’altro al pubblico il privato sistema marciapiedi, costruisce parcheggi o la piantuma nuove alberature. Spesso tutti questi provvedimenti servono prevalentemente solo i residenti dei nuovi insediamenti e i clienti dei nuovi punti vendita. Per lo più sono interventi ordinari e non prioritari a cui l’ente avrebbe potuto far fronte con la propria cassa senza dover concedere altro consumo di suolo. Ancora oggi non abbiamo capito in cosa sia quindi consistita l’utilità pubblica, che dovrebbe in qualche modo compensare o giustificare la trasformazione della destinazione d’uso e l’ulteriore consumo di suolo. Dal canto nostro valuteremo positivamente solo proposte di accordo che prevedano: da un lato il finanziamento da parte del privato di opere pubbliche strategiche inserite all’interno del nostro programma di mandato, che non possano trovare canali di finanziamento alternativi; dall’altro una proposta progettuale che, seppur in deroga, sia comunque coerente e bilanciata con l’impianto dei piani urbanistici vigenti sull’area circostante. Vogliamo dar vita preliminarmente ad una pianificazione di interventi specifici e puntuali isolato per isolato, al fine di valutare ogni possibile intervento dal punto di vista della qualità del costruito in termini ambientali e urbanistici. Questo ci permetterà di guidare e governare al meglio anche eventuali proposte che dovessero arrivare dal privato. (Renzo manda formulazione corretta da mettere come capitolo a sé stante. Infine, adotteremo una revisione delle previsioni demografiche del piano regolatore comunale, adeguandole a quelle che sono le tendenze di insediamento reali nel nostro comune, valorizzando e agevolando gli interventi di riqualificazione dell’esistente anziché autorizzare nuove volumetrie.

3. EX NIGI
L’amministrazione comunale uscente ha avviato l’iter di approvazione per la nascita di un nuovo ipermercato sull’area Ex Nigi all’altezza della rotonda che interseca il Terraglio con la tangenziale nord, andando ben oltre le previsioni urbanistiche vigenti: si passerà infatti dai 2500 metri quadrati previsti a ben 4.000 metri quadrati di superficie di vendita della struttura proposta. Non solo, vi saranno altri 3.000 metri quadri che in futuro potranno anch’essi essere destinati ad altre strutture di vendita. In pratica l’area diventerà un piccolo centro commerciale che durante l’amministrazione Arena avevamo cancellato noi dal Piano di Assetto del Territorio.
Ci siamo opposti fin da subito a questa prospettiva per 5 motivi:
per il traffico che tornerà a formarsi lungo il Terraglio; per l’impatto negativo che avrà sul commercio locale e di prossimità del centro in particolare, ma anche delle zone limitrofe come più volte denunciato dalle associazioni di categoria; perché la prospettiva occupazionale del nostro territorio non può essere ridotta alla logistica e alla grande distribuzione; perché pensiamo sia ancora la politica a dover governare le scelte strategiche sia sul piano urbanistico che produttivo, senza farsi dettare agenda e priorità dalle grandi concentrazioni di interessi che di volta in volta bussano alla nostra porta. Inoltre, l’incremento occupazionale promesso dai nuovi centri commerciali viene neutralizzato dalla chiusura di altri concorrenti, così come da quella delle piccole attività al dettaglio ancora presenti in città; infine, non vi è stato alcun percorso partecipato di condivisione del progetto con la cittadinanza né tanto meno con le associazioni di categoria.

4. PEDONALIZZAZIONE
Piazza Caduti, oggetto di numerosi interventi di riqualificazione nel corso degli anni, si prepara per un altro importante cambiamento: diventare completamente pedonale. Un obiettivo comprensibile e idealmente condivisibile, che trova consenso nella maggioranza della popolazione. Tuttavia, analizzando attentamente l’aspetto pratico del progetto adottato dalla Giunta Bortolato e finanziato principalmente con fondi PNRR, emergono criticità significative che avranno un impatto considerevole sulla città e sui suoi cittadini.

La chiusura di Piazza Caduti potrebbe comportare problemi nelle altre zone del Centro: per salvaguardare la tranquillità e la sicurezza delle aree circostanti vanno definite adeguate misure correttive. È essenziale che queste misure siano studiate attentamente e sperimentate sul campo prima della chiusura definitiva della Piazza, coinvolgendo i cittadini e le Associazioni dei quartieri interessati.

Invece, sembra che ci si sia concentrati solo sull’obiettivo di non perdere i finanziamenti, senza approfondire a fondo le ricadute del progetto anche in relazione ad altre priorità della città. La pedonalizzazione di una piazza dovrebbe rappresentare un punto di arrivo e non di partenza; dovremo quindi dedicare il tempo necessario per valutare gli effetti e le possibili conseguenze, affrontando le conseguenze con un approccio globale. Andrà posta la massima attenzione nel pianificare e implementare il progetto, considerando tutte le variabili e adottando un metodo che tenga conto delle esigenze e delle opinioni di tutti i cittadini. Solo allora potremo garantire una riqualificazione efficace e sostenibile, che rispecchi il vero interesse e il benessere della comunità.

Capire le esigenze degli abitanti e le criticità della città richiede un’analisi approfondita dei trasporti, delle infrastrutture, dei servizi. Questo processo non può essere trascurato o considerato come un semplice dettaglio secondario perché la decisione di pedonalizzare una piazza deve essere basata su una comprensione completa della situazione e sul coinvolgimento attivo della comunità, tenendo conto anche delle esigenze degli abitanti della periferia e delle frazioni

Piazza Caduti
Se uno spazio pubblico è poco attrattivo, chiudere una strada o una piazza non basta. Sempre più negli ultimi decenni il nostro Centro è stato progressivamente svuotato di negozi e botteghe, inghiottiti dalla grande distribuzione organizzata, dalla concorrenza dell’E-Commerce e dagli ingenti costi di gestione delle attività in centro a Mogliano; a questo proposito non esiste una vera politica sul commercio locale.

La recente decisione dell’Amministrazione uscente, nonostante il parere contrario di ben nove associazioni del mondo produttivo, di rendere possibile la costruzione un nuovo supermercato nell’area dell’Ex Nigi di 4.000 mq di superficie di vendita, 3.000 mq di magazzini e altri 3.000 mq di non ancora precisata destinazione non aiuterà il rilancio dell’uso del centro cittadino.

La programmazione delle attività culturali in centro potrebbe essere uno strumento potente per rivitalizzare Piazza Caduti e favorire la sua frequentazione non solo da parte dei residenti ma anche dei turisti. Conseguentemente le attività commerciali del centro potrebbero trovare nuovo slancio. Le proposte culturali nell’ultimo quinquennio si sono limitate a un intrattenimento episodico e meramente ricreativo. Non c’è stata la capacità di creare un calendario di spessore in grado di attrarre tipologie di pubblico diverse e di dare un’identità alla città, valorizzando la sua favorevole posizione geografica nel triangolo tra Venezia, Treviso e Padova, note in tutto il mondo.

Va messo nel conto che il carico insediativo dell’area urbana su cui si aggiungeranno a breve le conseguenze della chiusura di Piazza Caduti, sta via via aumentando, in seguito alla progressiva sostituzione di villette singole con condomini di varie unità abitative, grazie anche alle generose cubature concesse dal piano casa. Per ognuna di quelle unità è prevedibile vi siano almeno due auto a testa, che devono circolare e devono trovare parcheggio. Parallelamente a ciò, le strade, i sottoservizi, le aree a parcheggio sono rimaste quelle pensate e costruite per sopportare il traffico e il numero di residenti degli anni Sessanta. Basta guardare le foto di Piazza Pio X di quegli anni e passeggiarci oggi: è davvero cambiato poco o nulla, se non il numero di auto.

Le nostre proposte per migliorare la situazione sono:
a. Convogliare il traffico di attraversamento Est Ovest sulla Tangenziale NORD contrastando l’abitudine di molti cittadini di utilizzare le arterie stradali interne.
b. Adeguare la segnaletica stradale per indirizzare verso la Tangenziale Nord e Via Ronzinella il traffico di attraversamento.
c. Collegare le piste ciclabili in maniera di poter arrivare in Piazza Caduti, al Parco Caregaro Negrin, in Stazione, alla Biblioteca e alle scuole di Via De Gasperi in piena sicurezza.
d. Rendere sicuri i marciapiedi, rifacendo la pavimentazione e abbattendo le barriere architettoniche oggi presenti in molti punti.
e. Potenziare il trasporto pubblico, oggi molto inadeguato, per avere un costante e frequente collegamento tra la Città e le frazioni.
f. Prevedere nelle vie intorno al Centro Storico dei differenziatori altimetrici per garantire l’osservanza dei limiti di velocità in tutte le ore del giorno.
g. Utilizzare il recente sistema di videocamere e multavelox per verificare i comportamenti scorretti.
h. Ripensare completamente l’incrocio di via Tavoni con via Marconi, spostando i due attraversamenti pedonali.
i. Prevedere di ridurre gradualmente la velocità massima in tutto il Centro Storico a 30 km orari per disincentivare il traffico di attraversamento, diminuire gli incidenti, aumentare la sicurezza di pedoni e ciclisti.
j. Creazione di parcheggi scambiatori con pedaggi vantaggiosi nei pressi delle fermate dei mezzi pubblici dove lasciare l’auto, dotati di depositi per le biciclette, coperti e sorvegliati e predisporre anche un servizio di bike sharing.
k. Rendere utilizzabile in maniera gratuita o con un biglietto giornaliero legato al biglietto/abbonamento ferroviario a basso costo il parcheggio della Stazione per una soluzione permanente per la sosta lunga dei pendolari.
l. In linea generale, come obiettivo di medio periodo, serve un impegno per ridurre il traffico veicolare il più possibile. Per arrivare a questo traguardo è imprescindibile un’efficiente rete di servizi pubblici, oltre a mettere in atto tutti gli accorgimenti per favorire i cittadini ad un graduale utilizzo del Centro e delle zone limitrofe a piedi o in bicicletta.
m. Per non rischiare di avere un centro pedonalizzato ma vuoto, sono tutti provvedimenti che si dovrebbero realizzare prima e non dopo la chiusura.

5. NO A NUOVI CAPANNONI, SI AL RIUTILIZZO DEGLI ESISTENTI
Censimento di tutti gli immobili a destinazione d’uso produttiva/magazzino/industriale/commerciale dismessi e/o inutilizzati dando loro un grado di “obsolescenza” che faccia scattare meccanismi di disincentivo a mantenerli in stato di non utilizzo e incentivi perché nuovi insediamenti vadano ad occuparli, azzerando completamente la possibilità di rendere edificabili ulteriori terreni “vergini”.